martedì 18 marzo 2008

Lame! (in preproduzione)

C'è qualcosa di magico nel far scivolare una lama di rasoio sulla propria gola, anche se profonda meno di un millimetro.
Mentre la lama si muove, la mano deve essere ferma, non ti puoi permettere neanche la minima incertezza. La testa si riempie della sensazione della lama che si muove. Non c'è più spazio per nessun pensiero.
Tutto il resto diventa relativo, perde importanza, non c'entra niente. Tutta la tua vita resta fuori.
In quel momento sarebbe di troppo.


È un rito fatto di gesti. La luce, lo specchio, il rasoio. Le forbici. L'acqua calda sulla barba, il pennello sul sapone. Ciascuno serve per prepararsi, per purificarsi, ad ogni movimento la testa si svuota, il mondo prende le distanze.
Quando arrivi a maneggiare la lametta fra le dita e montarla nel rasoio, la mano è già fluida, sei da solo, e li resto della tua vita è diventata indistinta.



Mi piace metterci il tempo che ci vuole. Pochi minuti di rasoio elettrico sono pochi minuti sprecati, mentre mezz'ora in questo modo è piacevole.


Per le foto, le sto studiando, scattando e scegliendo.
Intanto, vi rimando ad Eriadan, che riesce in così tanto poco a rendere l'idea del piacere di una cosa tanto semplice.
Che, come dice lui,
possono capire solo gli uomini.

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