lunedì 16 giugno 2008

Gaypride 2008

E anche quet'anno, fra polemiche, rivoluzioni politiche, cambi di destinazione, tante e varie, il romapride s'è riuscito a fare.
Percorso ristretto, questa volta. Negata piazza San Giovanni. Chissà, forse quest'anno non si è voluto mischiare così tanto sacro e profano.

Comunque. Strade piene ce n'erano lo stesso, e non solo di diversamente sessuali, ma anche di tanta gente che era lì a fare numero, perché è giusto manifestare per un diritto, anche se di quel diritto è di qualcun'altro, se pensiamo che sia una buona causa.

Torre Argentina
La torre Argentina, nel passaggio verso l'epiologo di piazza Navona, straboccava di gente, l'unico momento in cui ho dovuto arrestare la mia corsa, continuamente avanti e indietro per il corteo.


A dirla tutta, m'è parsa un po' sottotono, rispetto all'anno scorso. Meno folla, meno strada, meno casino, meno esplosioni e meno fuori dalle righe. C'è chi dice che sia stato un bene. È stato diverso. Meno cose particolari da fotografare, ma quello che c'era, forse spiccava di più.

Titubanda Ballerino


Mi ha fatto un enorme piacere incontrare la Titubanda, ai piedi di via Cavour. È stato come spezzare la giornata in due, un ricaricarsi di energie.

Fra Titubanda, i toni più calmi, ovviamente i carri con lo stesso spirito e la voglia di farsi sentire, addirittura il corteo iniziava con coppie che dichiaravano la loro promessa di un matrimonio impossibile (non permesso), in un certo senso, sarà stato meno, ma m'è sembrato anche più vario dell'anno passato.

Carro Matrimonio


Signoretto Ombrello